mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il “paliaccio” e il futuro del Palio Marinaro

Quest'anno tutti i Rioni sono stati concordi nello svolgimento della Festa di Primavera con un gara tra Rioni con i guzzi del Palio, senza nessun limite di età per i partecipanti e con gli equipaggi del Palio che hanno avuto la possibilità di sfruttare momentaneamente i guzzi con i quali dovranno gareggiare a Ferragosto.

Siccome in paese il "paliaccio" non è ben visto da tutti, vorrei fare qualche considerazione a riguardo per indurre a una discussione costruttiva che possa contribuire alla scelta giusta sul futuro di questa manifestazione.

Premetto che le opinioni della gente dovrebbero rispettate anche se sono diverse dalle proprie, senza dare del rematore contro a chi la pensa diversamente, e senza sforzarsi di cercare prove a dimostrazione dell'assoluta giustezza delle proprie idee.

Penso che quando si organizzano delle manifestazioni non bisogna solo farsi attrarre dai vantaggi che comportano ma considerare anche gli svantaggi, e non solo dal punto di vista economico ma, ad esempio, anche da quello storico o culturale.
Se siamo tutti d'accordo che il Palio è "sacro" allora dovremmo ricordarci meglio che i padri fondatori della manifestazione hanno previsto una cerimonia di consegna dei guzzi e che quindi, ad esempio, i vari equipaggi non hanno mai potuto iniziare ad allenarsi prima di quel giorno.
Negli ultimi anni sono emersi molti problemi derivanti da regole obsolete dello Statuto del Palio o situazioni nuove, rispetto ai quali è lampante la necessità di dover lavorare sodo per la revisione del documento che regola la manifestazione e le sue manifestazioni di contorno. Per il bene del Palio penso che almeno per i prossimi anni sarebbe opportuno concentrare le energie per questo ed invece stanno passando gli inverni tra tombolate, salsicciate, ecc, che sicuramente sono iniziative positive ma distolgono l'attenzione da questioni a mio parere più urgenti e vitali perchè non c'è così tanta gente che lavora nei Rioni da potersi permettere di fare tantissime cose contemporaneamente. Oltretutto parte dello Statuto, soprattutto del regolamento folcloristico, viene ignorata e c'è la tendenza a voler modificare le regole poco prima della gara dando retta a chi alza di più la voce. Senza dover citare tanti altri problemi, non so se ci rendiamo conto in che condizioni organizzative riversa il Palio Marinaro dell'Argentario e ci stiamo preoccupando della crescita della Festa di Primavera!
I guzzi attuali hanno circa 30 anni, li usiamo per Palio, Palietto, Paliotto, Palio di Port'Ercole, ora anche Paliaccio. Li lasciamo all'intermperie sugli scali. Ci sono i soldi per costruirli nuovi? Tra non molto penso che sarà necessario. Non si può andare avanti con rattoppi che non fanno altro che aumentare le differenze tra i quattro guzzi.

Penso che nessuno abbia mai messo in discussione che il giorno della Festa di Primavera è pieno di gente e i Rioni mettono soldi in cassa ma questo non vuol dire niente. In ogni domenica o giornata di festa di aprile con un bel tempo la piazza e il lungomare del paese sono comunque pieni di gente. Indipendentemente da ciò tutti gli scopi della Festa di Primavera, se proprio si deve fare, possono essere raggiunti anche senza usare i guzzi del Palio o senza fare gare tra i Rioni. Il "successo" sarebbe garantito anche con altre attrazioni: ci sono tante possibilità, perchè usare proprio quei guzzi e fare una gara tra i Rioni senza limiti di età, cioè come il Palio? Vi immaginate a primavera una corsa di cavalli tra Contrade sul tufo di Piazza del Campo con vendita di gadgets contradaioli e porchetta, e poi i Capitani che dicono: "c'era tanta gente s'è fatto bene a falla!"
Faccio un solo esempio tra i tanti; si potrebbe riproporre un gioco tra quelli della tradizione del paese, come la gara con i vogatori bendati, che veniva fatta anche secoli fa. Ci sono già il Palietto e il Paliotto, penso che qualcosa di diverso sarebbe anche molto più attraente sia per i paesani che per i turisti. Sinceramente preferisco andarmene al mare o alla vigna rispetto a vedere la solita gara.

Detto questo c'è solo da ringraziare tutti quelli che si impegnano e lavorano gratis alla buona riuscita di certe manifestazioni e che ho detto la mia solo allo scopo di migliorare e non per andare contro qualcuno o qualcosa, come purtroppo è tipico pensare allo "scoglio".

Quelli che hanno letto il libro sulle quattro vittorie consecutive della Pilarella negli anni '50 e non hanno vissuto quegli anni, penso che abbiano avuto la possibilità di immaginare l'aria che si respirava a quei tempi e che allora il Palio poteva davvero rappresentare una manifestazione di interesse nazionale. Non siamo stati in grado di continuare su quella strada senza subire il cambiamento dei tempi.
Vedremo cosa avrà intenzione di fare la nuova amministrazione comunale con il Palio. Continuare a torzo o dare una svolta servendosi di investimenti, persone competenti e capaci sotto gli aspetti tecnici, storici, culturali, commerciali e turistici, facendo diventare il Palio un punto di forza di Porto Santo Stefano.

 
Nazzareno Picchianti