mercoledì, Aprile 24, 2024
Amore Impossibile

Un amore impossibile by Giorgio Severi (3ª puntata)

Giovanni Scognamiglio era l’aiutante bagnino dello stabilimento “la Caletta” e quel primo pomeriggio stava seduto all’ombra davanti al porticciolo. Fra le mani teneva il cellulare Tim nella vana attesa di notizie sulla fine che avrebbe fatto la sua squadra del cuore: il Napoli. Fallimento? Serie B? O nella peggiore delle ipotesi C2? La sua attenzione fu richiamata dai gridi coincitati dei pischelli che stavano venendo verso di lui dalla discesetta:” Se’ tagliato! Se’ tagliato!” Dietro di loro Rocco teneva il braccio alzato ,con la mano sana stretta a quella ferita nel vano tentativo di bloccare l’uscita del sangue,che colava copiosamente.Giovanni si alzo’ di scatto e ando’ incontro’ al gruppetto, a quando si trovo’ davanti Rocco, istintivamente volto’ la testa piena di ricci dicendo: Madonna mia…”.
Disse all’uomo di sedersi, che sarebbe tornato in un’attimo. Michele, il bagnino, era appoggiato di schiena al barretto. Con un’occhio scrutava il mare con l’altro la spiaggia. Intanto scazzeggiava con un gruppo di bagnanti. Appena vide Giovanni venire di corsa fu lui stesso ad andargli incontro ed insieme tornarono dal ferito. Anche Michele nel vedere il taglio ebbe un gesto di stupore ma dopo aver detto a Piero di andare su al ristorante a prendere una bottiglia di Cognac corse a prendere la scatola del pronto soccorso. Intanto Giovanni non perdeva d’occhio Rocco e pregava il gruppo di curiosi sopraggiunti di fare largo per farlo respirare.
In un attimo michele fece ritorno e prima di iniziare disse all’uomo che gli avrebbe fatto male e se sentiva il bisogno avrebbe potuto gridare senza pudore. Inoltre gli mise in mano la bottiglia di Cardinal Mendoza suggerendoli di dargli una sorsata ogni qual volta il dolore si sarebbe fatto insopportabile. Prese l’ago ed il filo ed incomincio’ a cucire. Rocco stringeva i denti ma non gridava e ogni due girate di ago si attaccava al collo della bottiglia. L’operazione di cucitura duro’ ben 10 minuti,ben 20 passate. Ogni tanto una signora sveniva, ma quelle che restavano in piedi rimanevano meravigliate dalla forza di questo sconosciuto. Una volta terminato Michele lo disinfetto’ di nuovo mentre Rocco non sapeva come ringraziarlo.
Il bagnino disse che non era un problema ed anzi gli dette un’anti infiammatorio per le prossime ore raccomandandosi di tornare il giorno dopo per un controllo. Erano ormai 25 anni che Michele faceva il bagnino della Caletta, da quando prese il posto di Dino. Ne aveva viste di tutti i colori e diceva sempre che un giorno ne avrebbe scritto un libro. Rocco insistette per offrigli qualcosa al bar e lui e Giovanni si presero un birrino. Piero un caffe’ ed un gelato per uno ai cinque bimbi. Ma al momento di pagare si ricordo’ che era’ uscito senza portafoglio. Non lo portava mai quando usciva per andare in spiaggia. Una signora bionda, affascinante ed affascinata dal modo di fare di Rocco,si offri’ di pagare,e lui non pote’ fare altro che accettare. Nel salutarlo la donna gli mise in mano il numero del cellulare. Malgrado il contrattempo Rocco capi’ che stava bene in questo paese. Si accorse che era dalla sera prima che non controllava piu’ il cellulare e che non pensava piu’ al motivo per cui due sere prima era dovuto “scappare” da Roma. Tornato a casa ando’ sul terrazzo e mentre si sedeva senti’ il telefonino vibrare. Un messaggio. Ed il nome che appariva sullo screen era proprio quello che aspettava. Apri’ e lesse. Richiuse. Non poteva credere a quelle parole. Era sicuramente un brutto sogno. Riapri’. Lesse di nuovo:” Basta. Non tormentarmi piu’. Tra noi e’ finita. Flavio.

-continua-